Le donne possono davvero vestirsi come vogliono? Una riflessione oltre il politicamente corretto

12/18/202415 min read

woman lying on pool
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Le donne possono davvero vestirsi come vogliono? Una riflessione oltre il politicamente corretto

Ciao a tutti. Oggi vorrei affrontare un’altra tematica molto interessante e importante, una di quelle che nella società di oggi, a causa dell’avvento di un ultra-dannoso “politicamente corretto”, non si possono quasi neanche menzionare senza suscitare immediatamente reazioni indignate. Essendo questo un blog, abbiamo il vantaggio di poter analizzare la questione in modo approfondito, senza i limiti di 15 secondi tipici dei social media o dei dibattiti televisivi, e lontani da situazioni in cui alcune donne si arrabbiano immediatamente e “saltano alle conclusioni” non appena si pone una domanda scomoda.

La domanda di oggi è: “Le donne possono vestirsi come vogliono, sì o no?”

Premessa: parliamo il linguaggio delle donne

Prima di essere frainteso, voglio chiarire subito una cosa. Non sto dicendo che le donne non debbano avere il diritto di vestirsi come preferiscono. Il punto è diverso: ci stiamo chiedendo se, nel mondo reale – non in un’utopia – ogni donna possa davvero vestirsi come vuole, quando vuole, dove vuole, se vuole, perché vuole, senza alcuna conseguenza. Viviamo in un contesto in cui, appena un uomo pone una domanda del genere, viene accusato di voler limitare la libertà femminile, di essere controllante, accusatore della vittima, o addirittura espressione del “patriarcato”. Questo accade perché molte donne, non appena sentono una parola che non gradiscono, spengono il cervello sul contenuto e ti accusano di essere la persona peggiore del mondo. Le discussioni, così, si accendono per un attimo e poi si spengono, proprio perché hai formulato la domanda in un certo modo e la donna, irritata, non ragiona più sul concetto, ma passa direttamente alle accuse.

Il meccanismo delle accuse

Facciamo un esempio: se un uomo dice, in modo semplice e diretto, “Una donna può vestirsi come vuole?”, molte donne potrebbero interpretare subito la domanda come un tentativo di controllo, di colpevolizzazione della vittima, di oppressione. Scatta il frame che ho nominato “estremizzo il tuo pensiero e ti accuso”. Se l’uomo non sa difendersi, se non conosce le sfumature del proprio pensiero, oppure sta ripetendo una frase sentita altrove, la donna si arrabbia e la discussione finisce lì. L’uomo resta etichettato come un maschilista oppressore, e non c’è più dialogo.

Se capisci questo meccanismo e lo “installi” nella tua mente, come un aggiornamento per interpretare le conversazioni con le donne, capisci anche che spesso devi cambiare le parole, essere più sottile, per far arrivare un concetto a una donna senza farle “chiudere il cervello”. Il problema è che, se ascoltassi le donne quando ti dicono di parlare in un certo modo, finiresti per adottare completamente la loro visione, in cui loro sono perfette, hanno ragione su tutto, e tu sei in difetto, costretto a giustificarti senza sosta. Quindi, è necessario che tu capisca le donne più di quanto loro capiscono loro stesse e non stia sempre a fare quello che ti dicono di fare.

Dopo questa premessa, possiamo riformulare la domanda iniziale in modo diverso. Le donne, ovviamente, hanno il diritto di vestirsi come vogliono.

Riformulazione della domanda iniziale

Ma la domanda vera è: "nel 2024-2025, il mondo è davvero un posto così sicuro da permettere a qualunque donna di vestirsi esattamente come desidera, in qualunque angolo del pianeta, a qualsiasi ora, senza alcuna conseguenza negativa? Una donna può fare ciò che vuole, quando vuole, dove vuole, se vuole, perché vuole, senza considerare il contesto, la cultura, gli istinti umani, le differenze, i rischi reali? E se diciamo che le donne possono farlo, allora anche gli uomini dovrebbero poter fare tutto ciò che vogliono, senza tenere conto della realtà?"

Non si può fare sempre ciò che si vuole, ne' lamentarsi sempre

Molte donne si lamentano del mondo occidentale, ma esistono Paesi nel mondo arabo dove le donne non possono scoprirsi quanto in Occidente, e Paesi induisti o buddhisti dove serve comunque mantenere un certo decoro: non puoi farti un selfie mezza nuda davanti a statue religiose solo perchè sta bene su Instagram. Non si tratta soltanto di diritti astratti, ma di fare i conti con la realtà, con gli usi e i costumi locali, con il mondo così com’è, non come vorremmo che fosse.

Inoltre, riflettiamo sul fatto che l’Occidente, dove le donne si lamentano di più di non poter fare ciò che vogliono, è anche il mondo più aperto a consentire alle donne di spogliarsi su Instagram, TikTok, OnlyFans come mai nella storia umana.

Ripetiamolo: le donne occidentali, che si lamentano di non poter fare ciò che desiderano, sono in realtà le donne che nella storia fanno di più ciò che vogliono. Quindi non si tratta di non avere diritti, i diritti ci sono. Si tratta di capire che esistono usi, costumi, decenza, e soprattutto riconoscere che il mondo non è popolato solo da persone gentili. Esistono uomini pronti a capitalizzare sull’ingenuità femminile.

L’influenza dei social media e la degenerazione dei costumi

Un tempo, prima dei social, se una ragazza mandava una foto sexy a un uomo era un gesto raro, qualcosa che l’uomo doveva meritare. Oggi, invece, le donne concedono queste immagini gratuitamente, mettendole online affinché tutti le vedano: sconosciuti, uomini che non interessano loro, altre donne. Come spiegato in precedenti interventi, la società americana, con i social media, influenza i modelli comportamentali. Nel mondo occidentale c’è stata una super degenerazione dei costumi: grazie a piattaforme come Instagram e TikTok, le donne sono sempre più visibili online e mostrano sempre di più il proprio corpo.

La Bellezza Femminile Ha Un Grande Valore: Le Donne Sembrano Non Saperlo

La bellezza femminile, il corpo femminile e la sessualità femminile sono sempre stati protetti in ogni civiltà. Anche le civiltà che non si erano mai incontrate hanno concluso in modo indipendente che la bellezza femminile andasse tutelata, coperta, protetta. Perché? Non solo perché ci sono uomini pronti ad approfittarsene, ma perché anche l’uomo più buono e meno malizioso, di fronte a una donna nuda o seminuda, prova attrazione.

E' inutile vestirsi provocanti, per avere attenzione, vedere che da questo deriva una grande quantità di approcci, e lamentarsi CON TUTTI perchè alcuni di questi approcci non piacciono.

Le donne faticano a capire questo o fingono di non capirlo. Gli uomini sono visivi: le donne trovano attraenti pochissimi uomini, magari 1 su 10 o 1 su 15, gli uomini trovano attraenti 6, 7, persino 8 donne su 10. Questo significa che se una donna si scopre molto, non attirerà l’attenzione solo di uno o due uomini di suo gradimento, ma di una massa di uomini, compresi quelli che non desidera.

Questo ci porta a un’altra considerazione: la bellezza femminile è un asset di valore incommensurabile. Nulla, nella storia, ha mai avuto il potere di far guadagnare qualcuno così tanto con così poco sforzo come della bellezza femminile.

Una donna, per il solo fatto di essere carina, può uscire a cena in un ristorante di lusso con un uomo che paga, anche se lei è una ragazza normale, 18enne, senza particolari meriti. C’è un enorme potere in questo.

Addirittura, oggi, con piattaforme come OnlyFans, le donne possono vendere i loro contenuti, comprese foto di nudo, perché la bellezza femminile ha un valore intrinseco per gli uomini. Se una ragazza posta un selfie mezza nuda su Instagram, riceve una valanga di commenti, like, messaggi da uomini di ogni tipo.

Ma così facendo attira tutti i tipi di uomini, anche quelli che non vuole. Attira uomini che vogliono solo portarla a letto, uomini che sbavano dietro di lei e a lei non piacciono, mentre gli uomini seri, quelli che non gradiscono una donna che si mostra a tutti, la scarteranno. E così la donna si lamenta di non trovare l’uomo giusto, senza capire che lei stessa, con il suo atteggiamento, filtra il tipo di uomo che la avvicina.

Da un grande potere derivano grandi responsabilità

Gli uomini non hanno un equivalente di questa capacità di ottenere facilmente attenzione, regali, cene pagate e così via. Quasi tutte le donne, soprattutto da giovani e carine, passano un periodo della loro vita in cui possono ottenere tutto ciò che vogliono grazie alla loro bellezza. Non devono neanche andare a letto con qualcuno, basta la prospettiva. Gli uomini, infatti, anche se non sempre con un interesse sessuale immediato, desiderano stare attorno alle donne. La donna ha, dunque, un superpotere: semplicemente esistendo, con la sua bellezza, attira uomini e può ottenere quello che vuole.

Ma da un grande potere derivano però grandi responsabilità. Le donne di oggi, invece, si lamentano di tutto, come se fossero oppresse e senza diritti. Invece hanno più diritti degli uomini, più libertà di tutti i tempi. Qualcuno dovrebbe insegnare loro che se hai un potere enorme (la bellezza), devi gestirlo con responsabilità. Se sei molto bella e giovane, vivrai esperienze che un uomo brutto, povero e sfortunato non potrà neanche immaginare in 200 anni.

Esempio di due gemelle

Pensiamo a due donne identiche, due gemelle: una vestita con eleganza, l’altra in modo estremamente scollato e provocante. La seconda non solo attrae più uomini, ma manda anche un messaggio sessuale a tutti. Significa che tra tutti gli uomini che avvicina, alcuni saranno sbagliati. Se invece la prima gemella si veste in modo elegante, attrae comunque molti uomini (perché un uomo nota la bellezza anche se non è seminuda), ma non lancia un segnale di disponibilità sessuale a tutti indistintamente. Ciò le permette di selezionare meglio gli uomini adatti a lei e di dettare un comportamento diverso. Quando una donna si scopre molto, viene sessualizzata dagli uomini. Se non si sessualizza, rimane comunque carina, ma non scatena la stessa massa di reazioni sessuali immediate.

Esempio estremo: Emirati Arabi vs. città americana

Facciamo un esempio estremo: in certi Paesi degli Emirati Arabi, dove le donne sono coperte dalla testa ai piedi, gli uomini non si permettono grandi confidenze in pubblico. La bellezza è protetta, riservata. Non sto dicendo che sia un modello da imitare, ma mostrando un estremo: dove la bellezza è coperta, il comportamento degli uomini è diverso. Dall’altro lato, immagina una città americana dove tutte le donne girano in topless: anche l’uomo più religioso e morale impazzirebbe. Basta andare in una città di mare d’estate per notare come gli uomini reagiscono quando le donne si vestono più scollate. La donna, con il suo abbigliamento, può cambiare l’atmosfera di un luogo, l’energia di una città, la dinamica sociale.

La donna media, se decidesse di prostituirsi o vendere foto, potrebbe diventare milionaria in due o tre anni. Non parlo di una top model, ma di una donna normale, media. Questo mostra l’enorme valore della bellezza femminile. L’uomo moralmente più retto non potrà evitare di notarla, perché è nella natura umana maschile essere attratti dalla bellezza femminile. Non significa giustificare uomini violenti o criminali: chi fa del male è colpevole, punto. Ma ignorare la realtà non rende il mondo più sicuro. Non basta dire “Ho il diritto di vestirmi come voglio” per far sparire i malintenzionati. Da un grande potere derivano grandi responsabilità.

In tutte le culture, tranne l’Occidente degli ultimi vent’anni nell'era dei social, si era capito che la bellezza femminile andasse gestita e tutelata.

Lo scenario peggiore è l'occidente in questi anni dove non solo le donne non capiscono il loro potere o fingono di non capirlo, ma vengono addirittura fomentate ad usarlo in maniera infantile.

Chi vuole svestire le donne?
In primis, le donne stesse

Ora, chi vuole scoprire le donne? In primis, le donne stesse, spinte da un desiderio di attenzione infinito.

Anche vestite ottengono attenzione, ma non basta, vogliono sempre di più, così si spogliano ulteriormente. Quando qualcuno lo fa notare, negano o si rifugiano nella frase “Io devo poter fare tutto ciò che voglio”. Ma non tutti possono fare ciò che vogliono senza conseguenze. In alcuni Stati americani o in certe zone della Germania hanno reso legale il topless femminile in pubblico, ma la storia dell’umanità ci mostra che certi limiti avevano un senso.

Purtroppo un altro grande errore che le donne fanno è non ascoltare le regole ed essere suscettibili alla propaganda. Per migliaia di anni si è fatta una cosa? Fa niente: se Lady Gaga ha detto su Tik Tok che è il 2024 e non si può ragionare come nel medioevo, un reel di 10 secondi parla alle donne molto di più di migliaia di anni di storia,

Un uomo non può andare in giro nudo a Bologna senza aspettarsi reazioni, la donna allo stesso modo: anche perchè il corpo maschile viene guardato solo se è quello di un modello da copertina, quello femminile viene guardato sempre.

Da un grande potere (la bellezza femminile) derivano quindi grandi responsabilità.

Se una donna vuole sempre più attenzione e qualcuno le spiega che così attirerà anche attenzioni sbagliate, lei piagnucola, si lamenta, accusa. È difficile per le donne comprendere questi concetti perché vivono spesso in un mondo non reale. Come ho scritto nel mio libro, sia le donne stesse, sia molti uomini, sia i media, danno sempre ragione alle donne. Quando finalmente la donna incontra la realtà, resta scioccata. Preferisce negarla, accusarti, cercare qualcuno che le dia ragione, piuttosto che ammettere che ci sia un problema.

Moltissime donne sentono la necessità di svestirsi sempre di più, come se l’attenzione non fosse mai sufficiente. Qui entra in gioco anche la persuasione sociale di altre donne e dei social media. Le donne vedono altre donne fare una cosa e vogliono imitarle. Le donne sono facilmente manipolabili da questi trend. Senza una famiglia o una struttura morale solida, quando vedono altre donne spogliarsi su Instagram, ottenere follower, apparenti viaggi, soldi vendendo foto online, iniziano a farlo anche loro. Prima non succedeva. C’era uno stigma contro le donne che si svestivano troppo. Adesso, importando la mentalità dall’America, questo stigma è caduto ed è incitato il contrario. Qual è il risultato? Donne più promiscue di sempre, più lamentose, con meno figli, più single, più divorzi, più mamme single, più insoddisfatte di sempre.

Tutti risultati negativi.

Una delle prime fasi di questa trasformazione è stata la normalizzazione delle donne che mettono foto online di se stesse in continuazione, anche in bikini o mezza nude.

Una di loro inizia, un’altra la imita, poi altre dieci, poi il limite si spinge sempre di più alla ricerca del like e diventa una moda. Le donne vedono altre donne farlo e si sentono inferiori, invidiose. Alcuni studi confermano che molte ragazzine sviluppano tendenze suicide dopo aver visto Instagram perché si sentono inferiori alle coetanee più belle. Più soffrono, più tornano su Instagram a cercare visibilità e conferme, peggiorando il problema. Non capiscono che più una donna si sessualizza, più gli uomini la sessualizzano, e sarà difficile che un uomo serio la prenda sul serio.

L'industria della moda vuole svestire le donne

Un fattore raramente citato è l’industria della moda. Chi crea pantaloni iper-aderenti, costumi sempre più ridotti? Le aziende di moda, che spingono a sessualizzare le donne per vendere di più. Lo stesso vale per il make-up, che spinge le donne a spendere per modificare il proprio aspetto. Le stesse donne che poi si lamentano di non essere apprezzate per come sono. L’industria moda-cosmetica approfitta delle insicurezze femminili, facendo credere loro che più si spogliano, più saranno libere e felici. In realtà, non è affatto detto.

Se notate, sono le case di moda che producono costumi che lasciano fuori le tette o quasi la fanno vedere, sono le case di moda che producono vestiti sempre più scollati o pantaloni come i nuovi leggings femminili per la palestra.

Ormai le donne si vestono molto più provocanti in palestra e in spiaggia che nel resto degli ambienti. Le case di moda producono, le donne comprano.

A chi giova tutto questo scoprire le donne?

  • Non necessariamente agli uomini, che sicuramente guardano, ma a lungo andare ne risultano rapporti superficiali.

  • Non necessariamente alle donne, vista la loro insoddisfazione crescente. Giova a chi vende abbigliamento, a chi gestisce piattaforme online, a chi sfrutta l’attenzione e le insicurezze femminili.

Le donne vogliono attenzione, ma solo da una ristretta élite di uomini di alto valore. Scoprirsi, però, attira l’attenzione di tutti, inclusi quelli sbagliati. E allora si lamentano quando ci sono sguardi indesiderati. Non puoi controllare la mente di milioni di uomini. Se vuoi più attenzione, la ottieni da tutti, non solo dai pochi che desideri.

Se la donna dice: “Dovrei poter vestirmi come voglio senza attenzioni indesiderate”, chiede l’impossibile. O accetta la realtà, o continuerà a lamentarsi che il mondo non si adatta ai suoi ideali.

Non si tratta di togliere diritti alle donne, ma di accettare che viviamo nel mondo reale. Da un grande potere derivano grandi responsabilità. Non basta dire “ho il diritto” per cancellare i rischi. Le donne dovrebbero ragionare in modo indipendente, non seguire ciecamente i trend americani, non credere alle fiabe secondo cui basta volerlo per non avere conseguenze. Se lo capissero, vivrebbero più serene, avrebbero relazioni più sane, non cadrebbero nelle illusioni di un potere mal gestito.

Donne e motori, son gioe e dolori

Sai qual è la differenza che c'è tra un uomo che possiede una Ferrari e una bella ragazza che vuole vestirsi come desidera? La differenza è che l'uomo che acquista una Ferrari ha dovuto lavorare duramente per risparmiare una somma importante e realizzare il sogno di possedere un'auto di lusso. L'intero percorso che lo ha portato a quel traguardo gli ha insegnato il valore di ciò che ha conquistato. Di conseguenza, questa persona, vivendo nel mondo reale, non farà mai discorsi come: “La mia Ferrari posso parcheggiarla dove voglio, quando voglio, e nessuno deve permettersi di guardarla, ammirarla o rubarla.”

Se dovesse accadere che qualcuno gliela rubi, il proprietario farebbe tesoro dell’esperienza e si premunirebbe per evitare che accada di nuovo. Allo stesso modo, tutti gli uomini che aspirano a possedere una Ferrari, una Lamborghini o altre auto di lusso, percorrono strade simili: imparano dagli errori propri e altrui per preservare al meglio il valore di ciò che possiedono.

Facendo un parallelo con una ragazza, possiamo dire che una donna ha un enorme valore, ma spesso non ne è consapevole. Non le viene insegnato a riconoscerlo, né tanto meno a preservarlo. Questo perché, a differenza di chi deve lavorare per ottenere qualcosa, il valore di una donna è innato. Non le viene detto quanto sia preziosa, né le viene insegnato che il mondo, purtroppo, non è un luogo dove tutti rispettano il nostro volere.

Anzi, i messaggi che riceve la incitano spesso a scoprirsi sempre di più, ignorando le realtà circostanti. Di conseguenza, quando accade qualcosa di negativo, invece di prendere atto del mondo e dei suoi rischi, molte donne tendono a incolpare tutti gli uomini, compresi quelli che cercano di proteggerle o avvisarle. Si dimentica che questi uomini non appartengono alla categoria dei criminali, ma vengono percepiti come tali solo perché hanno osato dire qualcosa di scomodo.

Le donne che vogliono fare sempre ciò che desiderano, senza accettare alcun tipo di consiglio o critica, si ritrovano intrappolate in un circolo vizioso. Non riconoscono la realtà, cercano di negarla e si scagliano contro chi prova a farle riflettere. Questo accade anche perché molte donne si aspettano che ogni parola pronunciata da un uomo sia perfetta: ogni sillaba deve soddisfare non solo la verità, ma anche le loro aspettative personali. Tuttavia, il mondo non funziona così.

La realtà è che i delinquenti, coloro che ruberebbero una Ferrari o si approfitterebbero dell'ingenuità altrui, non si curano di cosa “dovrebbe essere”. Agiscono come vogliono, proprio perché sono delinquenti. Allo stesso tempo, però, le persone oneste ci vanno di mezzo. Quando una donna rifiuta di ascoltare avvertimenti benintenzionati, finisce per incolpare le uniche persone che cercavano di proteggerla, ignorando i veri responsabili.

Questo è il punto centrale: non si tratta di negare la libertà o di imporre regole, ma di riconoscere la realtà e di trovare un equilibrio tra libertà e consapevolezza. Per preservare il proprio valore, è fondamentale comprendere che il mondo non è perfetto e che esistono rischi reali. Solo con questa consapevolezza si può vivere in modo più sicuro e sereno, senza rinunciare alla propria libertà.

Il Mito del Patriarcato e l'Errore della Generalizzazione

Uno degli errori più gravi e diffusi che molte donne commettono oggi non è necessariamente il frutto di un loro pensiero autonomo, ma il risultato di una propaganda martellante importata dagli Stati Uniti e diffusa in Europa senza alcun filtro critico. Questa narrativa sostiene che non esistano semplicemente gruppi isolati di individui che agiscono male o compiono atti illegali, ma che ogni comportamento scorretto sia sistemico e coinvolga tutti gli uomini.

Il "Patriarcato" come Mostro Universale

Questa propaganda, nata nell’agenda culturale americana progressista e woke, ha creato un "mostro immaginario" chiamato patriarcato, una struttura invisibile che presumibilmente permea ogni aspetto della società. Secondo questa narrativa, ogni volta che un uomo compie un atto scorretto, si tratta di una colpa collettiva di tutti gli uomini.

Questa logica è stata copiata e incollata in molti paesi europei, portando le donne a credere che:

  • Ogni errore maschile sia il risultato di un problema strutturale e sistemico.

  • La soluzione sia educare tutti gli uomini, perché, evidentemente, tutti sono potenziali criminali o moralmente manchevoli.

Le Conseguenze di Questo Pensiero

Sui social media, e spesso fomentate dai media tradizionali, molte donne trascorrono il loro tempo lamentandosi costantemente degli uomini. Questo fenomeno si è intensificato al punto che:

  • Delitti gravi vengono messi sullo stesso piano di episodi insignificanti, come una frase detta da un ragazzino (perchè certe cose "non dovrebbero mai essere dette a una donna")

  • Gli uomini vengono generalizzati, trattati come un unico blocco omogeneo e colpevole.

Un Paragone Assurdo: La Logica del Lucchetto

Per mostrare l’assurdità di questa narrativa, facciamo un esempio pratico. Non è difficile da capire, ma siccome i media non ne parlano, questa logica non sembra entrare nel radar delle donne.

  • Come mai mettiamo il lucchetto alla bicicletta?

  • Come mai mettiamo l'antifurto alla macchina?

  • Come mai chiudiamo la porta di casa a chiave?

Forse perchè implicitamente sappiamo (o ci è stato insegnato) che non tutti sono onesti come lo siamo noi?

Supponiamo quindi che accada un furto. Secondo la stessa logica femminista radicale, il furto non sarebbe colpa del singolo ladro, ma di tutti gli uomini, perché:

  1. La povertà sarebbe sistemica e strutturale, quindi inevitabilmente legata a dinamiche collettive maschili (del resto, non siamo in condizioni economiche ottimali...chi non ne approfitterebbe? Deve essere sistemico).

  2. Tutti gli uomini sarebbero potenziali ladri, e di conseguenza, dovremmo avviare campagne di sensibilizzazione per insegnare a non rubare.

  3. Dovremmo modificare i programmi scolastici per educare ogni bambino maschio a non commettere furti.

Un Martellamento Controproducente

Seguendo questa logica, i media dovrebbero:

  • Bombardare continuamente l’opinione pubblica, etichettando tutti gli uomini come ladri.

  • Trasformare ogni discussione pubblica in una denuncia generica contro gli uomini, indipendentemente dal fatto che la maggior parte di loro non abbia mai commesso alcun reato.

Perché Questo Ragionamento È Errato

Questa narrazione si basa su generalizzazioni pericolose e non tiene conto della realtà:

  • I comportamenti negativi sono scelte individuali, non il risultato di un sistema universale.

  • La società già possiede leggi e norme che puniscono chi sbaglia, senza bisogno di demonizzare intere categorie di persone.

Pensare che tutti gli uomini siano colpevoli equivale a vivere in un’utopia irrealizzabile, dove nessuno dovrebbe chiudere le porte di casa o mettere il lucchetto alla bici, basandosi sull’assurda idea che tutti siano moralmente impeccabili.

Le Donne e la Propaganda: La Radice del Problema

Le donne, spesso più suscettibili alla narrativa proposta dai media, finiscono per assorbire questi ragionamenti senza analizzarli in modo critico. Questo porta a due conseguenze:

  1. Colpevolizzazione universale degli uomini. Ogni errore, piccolo o grande, diventa una prova della colpevolezza maschile.

  2. Soffocamento del dialogo. Gli uomini, messi continuamente sotto accusa, perdono la possibilità di confrontarsi in modo sano e costruttivo.

Il ragionamento alla base del mito del patriarcato e della generalizzazione degli uomini non regge. Non possiamo trattare ogni comportamento scorretto come il risultato di una struttura sistemica universale. Gli errori sono individuali, e la soluzione è punire chi sbaglia, non demonizzare intere categorie.

Un futuro sano per le relazioni tra uomini e donne può esistere solo se si abbandonano queste narrative divisive e si torna a un confronto basato su rispetto reciproco e senso critico.

Conclusione

In conclusione: Sì, le donne possono vestirsi come vogliono, ma devono ricordare che il mondo non è perfetto. Questo non è negare diritti, è riconoscere la realtà: la natura umana non cambia con uno slogan. Conoscere i limiti, capire gli istinti degli uomini, sapere che attirare attenzione indiscriminata ha un costo, aiuta a vivere meglio. Da un grande potere (la bellezza, la possibilità di mostrarsi) derivano grandi responsabilità. Questo è realismo, non oppressione.

Le donne, per qualche motivo sembrano volersi svestire sempre di più, come se volessero essere guardate e lamentarsi quando vengono guardate. Le case di moda cercano di svestire le donne il più possibile. Gli uomini cercano di coprirle e vengono visti come i cattivi.

Il problema è che non basta dire “posso fare tutto ciò che voglio” per rendere il mondo un luogo ideale. Bisogna usare la libertà con intelligenza e consapevolezza, non ignorare le dinamiche che non spariscono perché lo si desidera.

Paolo